di Cecilia Rinaldi
Il 2022 è stato l’anno in cui l’ambiente è diventato un bene costituzionalmente garantito
Il 9 marzo 2022 è entrata in vigore la legge costituzionale 11 febbraio, 2022, numero 1, con la quale sono state apportate importanti e determinanti modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente.
In particolare all’art. 9 è stato aggiunto il comma terzo nel quale si legge “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
La Corte Costituzionale, nel corso degli anni, più volte si è espressa riconoscendo all’ambiente non solo un’accezione naturalistica ed estetica, bensì un valore molto più ampio, ricomprendendo in esso fondamentali aspetti culturali ed educativi. E’ nota la sentenza numero 641 del 1987, con la quale la Consulta ha affermato che “La protezione dell’ambiente non persegue astratte finalità naturalistiche o estetizzanti, ma esprime l’esigenza di un habitat naturale nel quale l’uomo vive ed agisce e che è necessario alla collettività e, per essa, ai cittadini, secondo valori largamente sentiti“.
Il concetto di ambiente diviene pertanto, finalmente, un bene giuridico autonomo, definito e costituzionalmente garantito, ciò significa che ogni norma giuridica che si presenta come lesiva potrà essere dichiarata illegittima, in quanto incostituzionale.
Inoltre, la modifica all’articolo 41 introduce il limite del rispetto della tutela dell’ambiente e della salute, in aggiunta ai preesistenti di utilità sociale, sicurezza e dignità umana, alla libertà di iniziativa economica.
In più determina i programmi e i controlli opportuni affinché l’attività economica, sia pubblica che privata, venga indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.
La legge costituzionale in oggetto rappresenta una presa di consapevolezza e una direzione di grande rilevanza, nell’ottica della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile.
Le questioni ambientali, che non possono essere trattate disgiuntamente dagli aspetti sociali ed economici, trovano in questo contesto normativo una centralità dovuta e indispensabile.
L’Italia si allinea in tal modo agli altri Paesi europei che già avevano introdotto in Costituzione la tutela ambientale e alla grande maggioranza dei Paesi nel mondo.
Per la prima volta, infatti, il legislatore costituzionale opera un cambiamento a una delle prime dodici disposizioni della Costituzione italiana, i principi fondamentali, integrando il contenuto dell’art.9, naturale sedes materiae delle questioni ambientali.
Tutelare l’ambiente equivale a tutelare l’essere umano, consentire, oggi e in futuro, opportunità di studio, lavoro, abitazione, relazioni, significa garantire condizioni di vita dignitose, possibilità di cura, equilibri economici e sociali.
L’augurio è che si prosegua in questa direzione, continuando a comprendere le vere priorità e ad applicare la corretta scala di valori, per una società sempre più giusta, equa e in salute.
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