I settori produttivi della Blue Economy sono in forte espansione. In particolare, quelli legati all’energia rinnovabile ricavata dai mari e dagli oceani. Una risorsa diventata imprescindibile da esplorare per differenziare l’approvvigionamento energetico e raggiungere gli obiettivi dell’European Green Deal.
La blue energy può essere sfruttata dalle moderne tecnologie senza emettere gas serra, rendendo l’energia rinnovabile offshore una potenziale pietra angolare della transizione verso l’energia pulita nell’UE.
Ottenuta da fonti diverse, ma in natura abbondanti e pulite come il vento, le onde e le maree, anche se deve affrontare sfide come la concorrenza per l’accesso allo spazio marittimo, consente di superare gli ostacoli alle energie rinnovabili onshore, quali ad esempio la tutela del paesaggio che rende difficile la connessione alla rete.
Attualmente, dall’eolico offshore ai pannelli fotovoltaici galleggianti sono diversi gli esempi di tecnologie utilizzate per sviluppare la blue energy.
In particolare, è stato installato da poco il primo impianto eolico del Mediterraneo, a Taranto.
Si tratta del parco offshore Beleolico comprendente 10 pale eoliche, con un investimento totale di 80 milioni di euro, una superficie di mare interessata di 131mila metri quadrati e 14 anni per ottenere le autorizzazioni necessarie (la proposta progettuale è stata presentata nel 2008), produrrà un totale di 30MW in grado di soddisfare il fabbisogno annuo di 60mila persone residenti a Taranto. Nell’arco di 25 anni è previsto un risparmio di circa 730mila tonnellate di Co2.
È anche in cantiere lo sviluppo del MedWind – un parco eolico offshore flottante nel Canale di Sicilia, composto da 190 turbine per una potenza a regime di oltre 2,8GW.“Rappresenterà un contributo concreto alla transizione energetica e agli obiettivi ambiziosi che l’Italia si è data, perché si basa sul paradigma per cui per fare energia verde bisogna partire dal rispetto per l’ambiente e basarsi su una inclusività ambientale, sociale ed economica”.
Contributo importante per la transizione ecologica, l’eolico offshore sfrutta vantaggi derivanti dal posizionamento in mare delle turbine che utilizzano la maggiore forza del vento rispetto agli impianti onshore. È pertanto decisivo sostenere lo sviluppo di politiche che perseguano la visione strategica dell’UE per una blue energy sostenibile a tutti i livelli di governance.
Un primo passo è stato fatto con l’installazione della pala eolica a Taranto. Gli investimenti sulle rinnovabili, sull’innovazione, sui sistemi di accumulo e smart grid potranno essere la strada verso l’alternativa ai combustibili fossili.
di Pamela Chiodi
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