Il piano Next Generation EU ha tra i suoi assi portanti quello costituito dalla promozione delle misure che facilitino la transizione del sistema produttivo verso un modello sostenibile. Il corrispondente Piano nazionale di ripresa e resilienza, leggendo le bozze che sono circolate finora, rispecchierà naturalmente questo orientamento assegnando a questo obiettivo una parte significativa delle risorse che arriveranno dall’Unione europea.
Occorre sottolineare che la conversione sarà un processo complesso, che non potrà che toccare numerosi aspetti che non riguardano solo il lavoro, ma anche il vivere quotidiano. Investirà di fatto l’intera società, in una modalità per molti aspetti analoga a quella che ha contraddistinto la rivoluzione industriale nel Settecento. Le risorse, sebbene fondamentali, dovranno essere accompagnate da competenze in grado di leggere e gestire i nuovi approcci, indurre le nuove azioni e i nuovi comportamenti. Per questo anche la formazione rivestirà un ruolo decisivo.PUBBLICITÀ
L’associazione Transizione Ecologica Solidale (TES) promuove assieme all’Università di Modena e Reggio Emilia il Master MATE (Management della Transizione Ecologica). Il percorso di specializzazione partirà entro la fine del mese in una modalità online e “iper agevolata”. Descriverne obiettivi e contenuti può essere utile per comprendere la profondità dei cambiamenti a cui i processi produttivi e in generale economici sono attesi, un rivolgimento che il settore della formazione universitaria e post – universitaria, quella direttamente connessa con il mondo del lavoro, dovrà saper cogliere.
La filosofia alla base del Master MATE è quella di creare figure trasversali specializzate che possano essere inserite in modo orizzontale nei settori pubblico, privato e del terzo settore, che abbiano le competenze necessarie ad accompagnare la riconversione delle organizzazioni, dei processi di produzione e di erogazione dei servizi, in chiave sostenibile.
Gli esperti lavoreranno in azioni come, per fare alcuni esempi, l’introduzione di acquisti verdi, la smaterializzazione dei documenti, l’introduzione di principi di circolarità nella produzione di beni e servizi, la fornitura di conoscenze sulle agevolazioni finanziarie a disposizione per incentivare la riconversione.
La multidisciplinarietà del percorso formativo sarà un aspetto decisivo. Gli esperti nazionali tratteranno materie come fondi europei per la transizione, agevolazioni e finanza agevolata per la riconversione delle organizzazioni, storia del pensiero ecologico, gestione dei processi di innovazione, sociologia dei processi di transizione, approfondimenti sul bilancio sociale d’impresa, strumenti di green procurement, in una struttura di temi, materie e stimoli culturali che rivaluta e modifica le categorie a cui siamo abituati.
MIchele Fina
(da Huffington Post)
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